giovedì 30 giugno 2011

Inerme


Pagina 488

Il ricordo di una porta che sbatte, le urla.
I miei occhi erano pieni di lacrime e riordinavo la stanza cercando di eliminare ricordi e pericolose associazioni (le associazioni sono affilatissime) aprii il cassetto che usava per la sua biancheria; non era vuoto, ci trovai delle saponette con svariate e contrastanti profumazioni che gli avevo regalato per il suo primo spettacolo e un biglietto ripiegato più volte su se stesso: "sono inerme quando sono con te perché la tua anima è capace di andare oltre e i tuoi occhi mi penetrano tanto da farmi sentire inappropriata in movenze e respiri"
Gli avevo detto addio perché pensavo non mi avesse mai amato, perché ero ancora una volta troppo concentrata su di me, non avevo mai ascoltato e adesso sono inerme di fronte al mio dolore.
Chiederò scusa, domani.





"e se quel riferimento alla pagina non ti dice nulla è solo perché hai perso le regole del gioco che trovi qui:http://noetichette.blogspot.com/2011/06/il-gioco-delle-parole.html BUON VIAGGIO!"monica

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