mercoledì 30 novembre 2011

Maestro Monicelli


La morte che urla la Vita e una vita che ha regalato Vita all'infinito essendo,
incondizionatamente, Vita.
I miracoli dell'esistenza umana quando ha la possibilità di esprimersi liberamente.
Grazie Maestro.
Sempre


lunedì 28 novembre 2011

Due scatti


Ho sempre pensato che le foto fossero un fermo immagine di emozioni.
In tutti i giorni più brutti, il dolore regala l'annebbiamento della memoria dei dettagli.
Ero certa non fosse accaduto nulla intorno; ero certa che quello sarebbe stato uno dei giorni peggiori della mia vita.
Due scatti rubati.
Fu il giorno che mi ridiede vita.
Nata due volte? No, Mille.
Attendo la prossima e ho respiri.


foto Cumbografo (.)







venerdì 25 novembre 2011

VENTICINQUE NOVEMBRE DUEMILAUNDICI

CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA
SEMPRE

Canzone d'amore

Fu ascoltando le parole di quella canzone d'amore che capì che la loro storia era finita. L'amore che si era raccontato non era unico ma lo avevano provato tutti. Non aveva nulla di speciale. Nulla.
Le promesse degli innamorati sono sempre le stesse. Il per sempre... quante volte lo si dice in una vita? Tante, troppe. La paura che finisca.
Siamo legati troppo poco a noi stessi.

martedì 22 novembre 2011

Non stai parlando




Lunedì 27 Gennaio 2005
Non stai parlando con me e questo è abbastanza chiaro. è chiaro tanto quanto lo è l'incertezza del mio sentimento.
Parlo e sono un fastidioso sottofondo per te che continui ad ascoltare altrove.
so ogni cosa di te. Conosco i tuoi gusti sul cibo, so che il tuo colore preferito è il nero, per gli abiti, l'arancio per il resto perché ti piacciono le cose calde. non proprio arancio ma ambra. sì, ambra che è un po' più tenue e decisamente naturale.
Oggi avevo dei capelli diversi, un trucco nuovo e tu non ti sei reso conto di nulla. Non mi hai detto nulla.
Fumi, fumo.
Balli, ballo.
Bevi, bevo.
Provo a far qualsiasi cosa con te ma resto invisibile.
Mia madre mi dice che cambierà tutto ma io non ci credo affatto.
Mi lancio in una pozza di colore e spero di riuscire a prendere consistenza.
da "L'adolescenza in un diario" di Nunzia Barrai

martedì 15 novembre 2011

La trottola


Pagina 410

Pensavo ad un movimento continuo dato dal lancio di precisione, esercitazione continua ma poi il pirulo sottostante (come si chiama?) resta fermo lì o al massimo si muove, poco.
Si muove di poco.
Io giro volteggianti colori e mi muovo, molto e il mio pirulo -facciamo che sia la mia Anima- è coerente.




"e se quel riferimento alla pagina non ti dice nulla è solo perché hai perso le regole del gioco che trovi qui:http://noetichette.blogspot.com/2011/06/il-gioco-delle-parole.html BUON VIAGGIO!"monica

venerdì 11 novembre 2011

Lo rende prezioso


Pagina 111

11-11-2011
ore 11:11

Ogni singolo abbraccio.
Tu.
Avvolto nel bagliore
sei e io
osservando i tuoi occhi,
non posso che fermarmi.
Potrei perdermi in essi
ma mi sento sicura il quel perdermi
perché so che ci sei, ci sei stata, ci sarai.
Questo lo rende prezioso: l'essere tanto, ancor prima di esserci e quindi esserci con assoluta consapevolezza.
T'

Un pizzicotto
e l'Amore e il possesso.
Gelosia avvolta dal candore che è solo dei bambini e dalla purezza che tinge la loro Anima.
Cosa lo rende prezioso?
Oltre ad "Amore" cosa potrei aggiungere?
Sì, forse delle ali di fata!
C'

Forza
nella continua protezione
e nel bisogno di
chiedere
chiedere
chiedere
chiedere
instancabilmente, chiedere
Amore.
Lo rende prezioso il ricordo di noi.
P




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lunedì 7 novembre 2011

"Il corpo racconta. Racconti di segni indelebili"


Introduzione
a cura di Airoldo Fortuna

Non vorrei essere banale ma a volte pare che la semplicità venga tacciata, appunto, di banalità.
Qualche tempo fa mi sono trovato ad osservare una piccola cicatrice sul mio ginocchio destro, dopo una partita di calcetto con gli amici. Mi sono zittito un attimo; per la gioia di Roberto che aveva sbagliato un goal-cavolo, non si poteva sbagliare quel goal-a porta vuota e gliene avrei dette di ogni colore, si è aperto quel cassetto nella memoria e non ho potuto far a meno di pensare a quanto ogni segno sul nostro corpo sia indelebile. Apre ricordi.
Ho ascoltato molte cicatrici: sul mio corpo, su quello dei miei amici. Rimandi all'allegria, ai pasticci, alle corse o alle fughe, agli adii.
Qualcuno parla di graffi all'Anima che a volte si materializzano proprio sul nostro corpo. buon ascolto.



mercoledì 2 novembre 2011

La signora Wese


Pagina 246

"La signora Wese aveva l'abitudine di bere il suo the in compagnia della sua gatta Gata e la sua amica, amica della gatta, Treba.
Tavolino rotondo con la miglior porcellana, vicino alla finestra con tende bianche a carezzare e render morbido il vento sul volto.
Il grammofono amplificava emozioni e ricordi.
Una vita intensa e piena di viaggi e di amori.
Suonano alla porta
"chi è?" risponde restando seduta, incredula e sola perché Gata e Treba, disturbate durante il loro momento di relax, decidono di andar via.
Indispettite.
"Signora Wase!"
Il tono di voce raccoglie intimità ma lei, non riconoscendo la bocca, a fatica si alza dalla poltrona laccata d'oro e sussurra tra se
"chi sarà?"
La vetrata rivela un corpo alto ed esile.
Lo raggiunge felice, è venuto a trovarla."
da "L'ora del the" di Nunzia Barrai



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