lunedì 9 febbraio 2015

Si ordina fuori ciò che è in disordine altrove



Vorrei ringraziare il tuo passato e far amicizia con il tuo futuro e godere, vivere, fino in fondo il tuo presente.
Il tuo passato ti porta qui, da me, oggi.
Lo avresti mai pensato? Io lo trovo meraviglioso. Mi commuove.

Lei continuava a guardarlo ma esitava con lo sguardo, aveva paura che gli occhi avrebbero ingannato le sue parole e viceversa, un colpo di tosse per schiarire tutto e per distrarre lui dal brusio della sua mente.
Era lì, è vero ma avrebbe preferito essere altrove.
Non è che era infelice, sia chiaro; era felice dopo esser stata triste.
Ecco, se avesse potuto esprimere un desiderio, avrebbe chiesto di tornare proprio in quel passato.
Non era in quel presente per trasformazione e crescita ma era in quel presente per la scelta di qualcun altro. Quel passato aveva preso una piega diversa da quella immaginata, sperata, sognata e anche vissuta, a lungo. Tanti anni.
Era ancora lì. Si dava una possibilità di sopravvivenza e non un'altra occasione di vita.

Lui lo sentiva, era una crudele ironia la sua.
Lo ripeteva a lei sperando di ascoltare la verità e lo ripeteva a se stesso sperando di trovare il coraggio per andar via.
Sapeva di non essere stato scelto e continuava ad essere felice per averla scelta.
Quella commozione che raccontava era vera. La finzione non era nel significato del messaggio per sé, la finzione era nel significato del messaggio per lei.

Aveva visto una sua foto di quel passato e aveva immaginato il prima e il dopo.
Ne aveva preso le distanze, sentendosi una voce narrante. Alta, poetica.
Aveva tra le mani un testo meraviglioso. Il finale non era mai stato scritto.

da "Racconti di vetro" Nunzia Barrai - Airoldo Fortuna Ed LaBe