giovedì 23 giugno 2011

Ascoltare



Pagina 486

Mi chiese di ascoltare e passai tutto il tempo, fermo, a guardare la sua bocca muoversi e non posso negare che a volte la mia attenzione era rivolta solo ad essa: la sua bocca. Rossa.
Il movimento delle labbra crea disegni e il mio pensiero correva lontano.
L'amavo da tempo ma non mi aveva mai ascoltata perché avevo sempre sussurrato.
Mentre parlava pensavo a quanto c'eravamo persi e quanto ci saremmo ancora persi.
Faceva giri strani, frasi lunghe e contorte e di difficile comprensione poi una pausa e:
"Capisci?"
"cosa!"
"ma mi ascolti?"
"io? certo!"
"e allora, non dici nulla?"
"..."
"lo sapevo, cazzo!"
Per qualche istante pensai di aver sognato ma quanto mi accarezzò per l'addio capii che c'era, che era lì.
Fortuna che le donne prendono spesso l'iniziativa.
...quanto c'eravamo persi stando in silenzio.


Un'Arte, rara.
Peccato che poi l'Ascoltatore non abbia le stesse occasioni per essere ascoltato.

Siamo troppo concentrati su noi stessi. Troppo. A volte inutilmente. Se il centro dei pensieri è la superficie allora che si dedichi più tempo agli altri.

Tocca la terra e se serve arriva a raschiarla.
Profumo di freschezza.





"e se quel riferimento alla pagina non ti dice nulla è solo perché hai perso le regole del gioco che trovi qui:http://noetichette.blogspot.com/2011/06/il-gioco-delle-parole.html BUON VIAGGIO!"monica

Nessun commento:

Posta un commento