mercoledì 9 gennaio 2013

Senza cercare altra stoffa


"Quei gesti soliti, le ante da chiudere, la cena sul fuoco, la TV accesa per riempire i silenzi e le carezze sulla pancia che cresce e che senti solo tua. Non doveva andare così.
Ogni tanto riguardo le foto del nostro matrimonio per cercare quei sorrisi e vedere l'entusiasmo.
Ripercorro i ricordi e capisco, razionalmente, che l'ho sempre saputo, non dovevo stare con lui, semplice, ma stiamo insieme da sempre. Mi sento al sicuro. Ma no, no. Mi sono solo nascosta dietro questa storia. E che avevo paura di dover ricominciare e sapevo che avrei dovuto farlo ripartendo da me e io proprio non ne sono capace.
Dicono che la vita inizi a trentanni ma io di rinascere proprio non ne ho voglia.
Pensavo che con il matrimonio le cose sarebbero andate meglio e invece è esattamente come sapevo sarebbero state: lui continua a riempirsi con il lavoro ed io continuo a stare lì, in silenzio. Ho capito, adesso, che siamo due solitudini che chiedevano aiuto ma è come chiedere ad uno zoppo di insegnarti a camminare senza zoppicare. Non sa farlo, per questo ti dirà al massimo come zoppicare meglio, nel modo meno vistoso ed è un continuo gioco a nascondersi a se stessi prima e al mondo poi.
Dove lo trovo il coraggio adesso?
è vero, non l'ho mai cercato e non l'ho mai avuto. Irene me lo ha sempre detto "a te manca il coraggio, amica mia". Brava lei, ha trovato il coraggio di lasciar tutto e andare, non è stato un viaggio ma una fuga, dai genitori, con i soldi di papà.
Troppo facile giudicare la vita degli altri guardandola da fuori o peggio ancora da un piedistallo.
Io lo faccio con quella degli altri e loro la fanno con la mia forse perché se dovessi guardare davvero la mia, non sarei più in grado di guardare avanti e ho bisogno di continuare a mentire a me e proseguire recitando il ruolo che mi sono cucita addosso. Quando ho iniziato a lavorarci pensavo mi stesse bene, pensavo mi proteggesse abbastanza. Adesso è stretto, ho freddo ma non ho più stoffa. Quella che utilizzai allora non la fanno più e non mi è mai piaciuto rattoppare con colori diversi. Il lavoro se fatto deve essere pulito, non si deve notare." da Racconti ordinari di Nunzia Barrai

Nessun commento:

Posta un commento