mercoledì 26 ottobre 2011

Ancora una volta


e ne capiteranno molte altre e prima o poi si parlerà anche della mia.
Egoisticamente, come pochi ammettono, vorrei accadesse in fretta o meglio prima di altri insostituibili ma, visto come stanno andando le cose, è davvero chiaro che i giochi si decidono altrove.
La cosa che più mi è mancata è stata la lucidità del ricordo e la lucidità nel ripetermi di memorizzare tutto e così tornano alla memoria solo le cose che naturalmente sono venute a me senza il pensiero del "per sempre".
Tornerei in quelle stanze, osserverei ancor più a lungo, ascolterei l'amplificazione dei respiri ma soprattutto mi ricorderei di quel maledettissimo "per sempre" che la morte porta con se.

Alla ricerca di un posto sicuro nel quale poter custodire tutto gelosamente perché non si può andare oltre perché non siamo più quello che eravamo. avremo sempre un pezzo in meno di vita e un pezzo in più nero. Un macigno sullo sterno che spesso rende impossibile il respiro e capace di rendere le urla, concretamente, mute.




2 commenti:

  1. c'é molta roba qui.. non trovo giusto quasi rispondere con un commentino. guarda peró questa immagine (del mio vignettista preferito, argentino, Quino) e troverai una piccola analogia col tuo scritto. http://i53.tinypic.com/96ca4p.gif

    RispondiElimina
  2. grazie! quell'immagine la considero un dono. Molte analogie. Comunicazione.

    RispondiElimina