domenica 5 giugno 2011

Le etichette? Mi soffocano

Le etichette, di qualunque carattere, mi soffocano e non dico un'ovvietà perché a volte le etichette ci proteggono e le usiamo come coperte o impermeabili. Ci salvano, ci aiutano e ci fanno sentire parte di qualcosa.
Ecco, io voglio essere parte di tutto, non voglio limitarmi solo a qualcosa e quindi perché rientrare nella categoria donna o uomo/ omo o etero/ bianco o nero/ malato o sano/ destra o sinistra/ buono o cattivo?

siamo tutti un po' di tutto, no?

Facendo questo elenco, devo ammettere, su di una cado: la legalità ma lì parliamo di VALORI e in quelli o ci credi, davvero, o non ci credi.

Il pensiero? Perché sposare un solo pensiero?
Spesso accade per la politica: si sceglie un partito e tutto quello che dice è sacrosanto ma questo vale anche per il resto. per l'autore preferito, il cantante, l'artista, il filosofo, la religione e via all'infinito.

Cerco molteplici punti di vista partendo con l'espressione del mio.

BUON VIAGGIO



2 commenti:

  1. interessante!
    una domanda pero'. stando a quello che dici, dovremmo toglierci le etichette o seguire una corrente piu' libera, meno imbrigliata. sta bene.

    se la legalita' e' un valore (cioe' commettere o no un reatointenzionalmente) e tra quelli che dicevi prima, scelgo l'(u)omo cattivo ma con valori giusti, allora non sara' piu' cattivo. dunque diverra' buono? e se non volesse essere etichettato come buono?

    sono forse delle categorie intoccabili quelle che hai elencato. quelle che volenti nolenti le hai e che piu' che etichette sono modelli con cui uno si sente piu' a suo agio, a prescindere dal giudizio degli altri?

    esempio: donna, nera, di destra, buona, malata (di cosa?) > che problema ha?

    uomo, bianco, buono, di sinistra, malato (di cosa?)

    siamo tutti un po' tutto, certo, ma scategorizzare puo' far confusione. e' un po' come chiedersi l'annosa questione dell'uovo e della gallina. ci nasci con lo status. l'etichetta te la mettono gli altri.

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  2. vedi?
    perchè devi scegliere tra buono o cattivo?
    Siamo tutti buoni e cattivi.
    Quello che vorrei, ed è un lavoro che faccio prima di tutto su me stessa, è conoscere la mia parte buona (che poi in realtà che caratteristiche ha?) e la mia parte cattiva (cioè?).

    Se riuscissimo ad uscire da etichette che ci imponiamo… questo, caro Ric e le imposizioni le facciamo noi sugli altri e su noi stessi.

    Adesso ti faccio un esempio, ti faccio un esempio delle cose che mi fanno andar fuori di testa circa quelle che io chiamo etichette e riguarda la politica, che sottolinea l'importanza delle donne e dei giovani.
    La mia prima reazione? Non voglio essere valorizzata in quanto donna e giovane, vorrei essere valorizzato come essere umano -lavorativamente parlando- se me lo merito; in assoluto, per tutto il resto.

    Ti sei mai presentato a qualcuno dovendo specificare con chi vai a letto?
    Chi è schiavo dell’etichetta ha bisogno, in qualche modo, di urlarlo.

    Possiamo provare a relazionarci tra esseri umani? La categoria, l'etichetta, se c'è deve rafforzare e mai ingabbiare, soffocare, limitare ma avendola è tosta e quindi la proposta: liberiamocene!
    A parte la leggere semplificazione, bisognerebbe davvero aprire lo sguardo utilizzando lo sguardo degli altri!

    Qualche giorno fa scrivevo: "non affidatevi alle idee di un solo uomo ma ascoltate le idee di molti per avere la vostra idea".

    Ric la legalità o c'è o non c'è. Per altre cose ci posso essere sfumature, per questa, ancora non ne ho trovate ma se puoi aiutarmi, sono qui!

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